Eterna bellezza

Immagina quanto dovessero essere belle queste vergini. Immagina la cura che ebbero nel prepararsi a questo momento solenne: quanta attenzione nello specchiarsi su un mare di argento, sino a dipingervi l’elogio della femminilità! Eppure la loro è una bellezza che teme il tempo, che si assopisce nell’attesa e appassisce nella prova della distanza: che brutta la loro assenza all’appello! Ma la bellezza è così: se non arde, brucia. Perché la vera cura è il dono, che aggiunge al bel dipinto della vita il conservante segreto della carità: solo la bellezza donata è consegnata all’eternità. Abbi cura di te, ma abbi cura di te per qualcuno: ardi, e così splenderai!

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+ Vangelo di San Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

[Mt 25,1-13]

La bellezza è sensuale

Sai cosa significa “sensuale”? È una parola composta da “sensus”, che significa senso, e la terminazione “-alem”, che dice relazione di appartenenza. “Appartenenza al senso”, dunque, e, se il senso è quello giusto, “il senso dell’appartenenza”. Nulla è più sensuale di un vero passo di danza, vissuto con l’altro, «non a caso nel tango non ci si guarda mai, ci si sente» [Herman Cornejo]. Continua

Sei un fiore

Si usa dire a qualcuno che sia particolarmente in forma: «guardati: sei (o “stai”) un fiore!». Perché ci si innamora facilmente di un fiore, salvo poi rimanere delusi quando, dopo un tempo sempre troppo breve, si sperimenti quanto sia effimera la sua bellezza. Verrebbe allora da chiedersi se le fioriture della vita, istanti luminosi di gioia, siano disseminati tra le tortuose strade della fatica, della incomprensione, della disperazione, come una specie di inganno, destinato a deludere. Perché il fiore non può essere incorruttibile? Perché la vita non è un fiore, ma è un frutto. Se la vita fosse un fiore, scopo dell’esistenza sarebbe abbellirsi, ma, dal momento che è un frutto, pare evidente come lo scopo sia abbellire. Non si vive per sopravvivere, ma per donare vita: questa è la lettera d’amore scritta sui petali cadenti di un bellissimo fiore. Teologia amara e dolce quella del fiore, che scopre il compimento della propria bellezza quando muore nel frutto.

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*omelia nella festa patronale di Santa Rita, Torino

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Una bellezza credibile

Non troverai nessun altro come Me. Non lasciarti ingannare: sono IO quello che cerchi, attratto da un desiderio ben più profondo dei mille sentimenti superficiali che smuovono il tuo viaggiare. Hai visto lo splendore della mia gloria e lo sai: nessuno potrà mai darti altrettanto.

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Tu sei sasso

climbing to the topLa cima era là, ancora distante, ma già si intuiva chiaramente tutta la sua bellezza. Certo di strada ce n’era ancora molta e, onestamente, non erano sicuri di farcela. Passò un uomo e disse: «allora, andate fin lassù?». Lo riconobbero subito, era chiamato “il signore della montagna”, scalatore leggendario. Emozionati gli chiesero: «È bello là?». Continua

Cena da pazzi!

C&C Segheria«Senta, padre, dovrei parlarle. Mio figlio si è allontanato dalla Chiesa e non so più cosa dirgli per fargli capire quanto sia necessaria la Fede…». «Lei cucina bene?». Ammutolita. «Come, scusi?». «Lei, dicevo, cucina bene? Chiarisco: quando spiega l’importanza della Fede a suo figlio, lo fa avendo preparato un pranzo particolare, magari con un buon dolce e avendo apparecchiato con cura speciale la tavola?». Continua

Apocalisse, cioè Bellezza

Libearation DachauL’uomo può fare grandi cose. Può spingersi in alto, producendo bellezza. Ma poi accade che tutto crolli e in quel crollo tanti sono coinvolti. Ti senti povero, piccolo, inutile: quando tutto quello che ammiravi intorno a te finisce, allora ti senti un nulla. Quando tutto crolla, quando sei quasi ridotto alla fame perché il tuo nutrimento ti viene a mancare, quando sei scarnificato dal lutto, allora è tragedia. No, non è esatto: è Apocalisse. Continua

WOW!!!

amazingUna moltitudine di ciechi guariti: «Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio». Il Vangelo è chiaro, perché di tutto il popolo si dicono i due verbi del miracolo: vedere e lodare. Perché, in fondo, vedere è lodare. Il vero miracolo, la vera guarigione di cui abbiamo tutti bisogno è quella rinnovata capacità di dire: «WOW: grazie!». Continua

La sua musica

sussurroLui musicista, lei la sua musica. Anniversario. Lui la porta al suo pianoforte. Lei ha il cuore che batte forte: chissà che cosa avrà scritto questa volta! Comincia a suonare, lei si concentra sullo spartito: lo fissa, lo studia, cerca di carpirne i segreti, di scovare il legame tra note e testo. Finisce la canzone. Lui si avvicina al suo orecchio e le sussurra qualcosa. Lei trasale, con il volto rigato di lacrime. Non si era accorta che la sua musica era lì accanto a lei.

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