L’amore è il tuo sangue

Anche tu sei l’amore.
Sei di sangue e di terra
come gli altri. Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede. Sei terra
che dolora e che tace.
Hai sussulti e stanchezze,
hai parole – cammini
in attesa. L’amore
è il tuo sangue – non altro.

[Cesare Pavese]

#scrivimisulcuore

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Il Vangelo dell’Amore

Siamo di fronte ad un Vangelo che non è per tutti: «Non tutti capiscono questa parola». Siamo di fronte al Vangelo del Matrimonio, posto proprio accanto al Vangelo del Celibato: camminano insieme, si guardano, si ammirano, si ascoltano, ma, di fatto, rimangono mistero l’uno all’altro. Quanta bellezza: il cuore dell’uomo batte secondo due frequenze irriducibili l’una all’altra, ma capaci di raccontarsi lo stesso Amore! Continua

L’amore difende

Un uomo ha amato questa vigna, ed essa è diventata casa per molti; alcuni uomini hanno bramato questa vigna, ed essa è diventata trincea per pochi. L’amore apre, la bramosia chiude, perché la prima fecondità dell’amore vero non è tanto quella che conduca al parto, ma all’accoglienza. L’amore è fecondo anche perché mette al mondo figli, ma soprattutto perché si fa mondo per i fratelli: un amore che si apra ai figli, ma non ai fratelli, rimane comunque un incestuoso rifugio, mentre era chiamato ad essere una casta casa. Più si dona, più si apre l’uomo che ama la sua vigna; più si dedica, più si chiude il malvagio drappello di servi. Difesa di ciò che è tuo è l’accoglienza, baluardo dei tuoi figli sono coloro che puoi chiamare fratelli.

#scrivimisulcuore

+ Vangelo di San Marco 

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Ne aveva ancora uno, un figlio amato: lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra!”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?». E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

[Mc 12,1-12]