«La cosa più importante oggi è riscoprire il mistero della mediazione: noi abbiamo bisogno degli altri per diventare ciò che siamo. Continua
ascoltare
L’artista obbediente
La fede non si misura nel numero di invocazioni, ma nel numero di obbedienze. Continua
Un orecchio muscoloso
C’è chi si lascia perché non ha più niente da dirsi e chi non si lascerà mai perché non ha mai smesso di ascoltarsi. Continua
Talento di parola
A sentir uno parlare, fai in fretta a dire se sia bravo o meno. Ma riempire di parole non è questione di talento, al massimo gioco d’artista. Continua
Proprio per me
«Questa è proprio per me!». Penso sia la giaculatoria di Gesù mentre si pone in ascolto della Parola. È un ascolto serio il suo, tanto da fondarsi su di una premessa radicale: questa Parola parla non solo a me, ma di me. Continua
Tu appartiene alla voce
L’appartenenza non è questione di un nome che mi sia stato dato, ma di una voce cui mi sia chiesto continuamente di dare ascolto. Perché un nome, alla cui voce non si presti ascolto, è come una bestemmia che invoca per mettere a tacere. Tu appartieni alla voce che ascolti, tu sei chi decidi di seguire ad ogni passo.
#scrivimisulcuore
Seguire per ascoltare
Tutti vanno ascoltati, UNO solo va seguito. Perché se tu sai CHI debba seguire, allora puoi ascoltare chiunque; altrimenti rischi di seguire chiunque, senza ascoltare fedelmente nessuno. Oltretutto, se hai scelto radicalmente UNO, non avrai paura di ascoltare altri, anzi, troverai sempre segni di LUI in tutti: la Fede ha bisogno dell’esclusività di Dio, tanto quanto dell’inclusività dei fratelli. Continua
La fatica di un invito
L’amore è un viaggio, non un invito, quindi richiede più passi che parole. Eppure credo che questa sia una delle regole più dimenticate nella quotidianità, almeno nella mia: sto qui ad aspettare fuori, come se fosse sempre dovere di chi sta dentro uscire. Continua
Ascoltare
Il nostro primo passo è lasciare che sia Lui a tracciare la strada. Questa è l’essenza dell’ascolto. Forse per questo il cuore del Deuteronomio arriva tanto presto nel suo percorso narrativo: perché ascoltare è il passo giusto del cammino.
Al carrello basta il gioco giusto
Supermercato. Neanche il tempo di entrare e già il nanerottolo comincia a correre davanti al carrello del papà per guardare qualunque cosa sia esposta. «Lo prendiamo? Possiamo prendere questo? Oh, questo lo vorrei proprio!». Il papà lo guarda sorridente e non dice nulla, mentre continua a prendere pasta, sughi, detersivi e quant’altro. Continua