La fede non si misura nel numero di invocazioni, ma nel numero di obbedienze. Continua
obbedienza
Non sbagliare obbedienza!
C’è un’obbedienza fasulla e c’è un’obbedienza autentica. Fasulla è l’obbedienza che, di fatto, sia l’ennesimo strumento a servizio della mia volontà: faccio questo, così otterrò ciò che voglio. Autentica è l’obbedienza che sia mezzo per volere solo ciò che voglia l’altro: faccio questo, perché sia compiuta la tua volontà. Continua
Una parola e un’obbedienza
Pare ci siano due elementi in gioco: una parola e un’obbedienza. Il miracolo è frutto di un comando, ma troppo spesso ci illudiamo di essere a noi a comandare, addirittura ci comportiamo come se la parola fosse la nostra da rivolgere a Dio, mentre la nostra vocazione sarebbe obbedire. Continua
Esclusivo
Rimani con Cristo e il maligno è allontanato: ecco la promessa. Eppure la domanda di relazione del Salvatore fa paura, perché è esclusiva: o sei con LUI, o contro di LUI; le alternative, più allettanti ad un primo sguardo, sono vere malattie da cui si è chiamati a guarire. Continua
Se TU vuoi
No, non voglio vedere di più: non ho bisogno di vedere di più. So che qualche cosa mi è vicino: so che sto per arrivare “dove volevo andare”. E vi arrivo col cuore malato di lontananza. Amo le cose lontane: sospiro dietro la lontananza che si fa senso su certi colori di cielo al tramonto: cerco le tracce dei lontani, l’unica famiglia cui veramente appartengo … Eppure, in questo momento mi fa piacere sentirmi vicino a qualche cosa, di raggiungere qualche cosa, di possedere una meta, di sapere dove vado, che sto per arrivare. Capita così di rado che l’uomo sappia dove vada! E l’arrivare è così difficile! Chi sa dove andiamo in queste paurose giornate d’emigrazione di popoli? Chi riesce a indovinare le mete assegnate dall’Altro, al di sopra o in contrasto alle povere mete proposte dagli uomini?
[don Primo Mazzolari]
Ascoltare
Il nostro primo passo è lasciare che sia Lui a tracciare la strada. Questa è l’essenza dell’ascolto. Forse per questo il cuore del Deuteronomio arriva tanto presto nel suo percorso narrativo: perché ascoltare è il passo giusto del cammino.
"per sempre" è solo l'obbedienza
Non perdere nulla: il grande sogno di ogni persona. Perdere tutto: la grande paura legata alla morte. Come si vince la morte? Come si può non perdere nulla? Semplice: decidendo di morire a te stesso, decidendo di perderti. È una virtù e si chiama obbedienza. È la capacità di costruire la grammatica dell’esistenza intorno ad un “tuo”. Cosa “tuo”? Non qualcosa, ma qualcuno: “io tuo”. Continua