Non sbagliare obbedienza!

C’è un’obbedienza fasulla e c’è un’obbedienza autentica. Fasulla è l’obbedienza che, di fatto, sia l’ennesimo strumento a servizio della mia volontà: faccio questo, così otterrò ciò che voglio. Autentica è l’obbedienza che sia mezzo per volere solo ciò che voglia l’altro: faccio questo, perché sia compiuta la tua volontà. Continua

Se TU vuoi

No, non voglio vedere di più: non ho bisogno di vedere di più. So che qualche cosa mi è vicino: so che sto per arrivare “dove volevo andare”. E vi arrivo col cuore malato di lontananza. Amo le cose lontane: sospiro dietro la lontananza che si fa senso su certi colori di cielo al tramonto: cerco le tracce dei lontani, l’unica famiglia cui veramente appartengo … Eppure, in questo momento mi fa piacere sentirmi vicino a qualche cosa, di raggiungere qualche cosa, di possedere una meta, di sapere dove vado, che sto per arrivare. Capita così di rado che l’uomo sappia dove vada! E l’arrivare è così difficile! Chi sa dove andiamo in queste paurose giornate d’emigrazione di popoli? Chi riesce a indovinare le mete assegnate dall’Altro, al di sopra o in contrasto alle povere mete proposte dagli uomini?

[don Primo Mazzolari]

Continua

"per sempre" è solo l'obbedienza

WEB_OBEY2Non perdere nulla: il grande sogno di ogni persona. Perdere tutto: la grande paura legata alla morte. Come si vince la morte? Come si può non perdere nulla? Semplice: decidendo di morire a te stesso, decidendo di perderti. È una virtù e si chiama obbedienza. È la capacità di costruire la grammatica dell’esistenza intorno ad un “tuo”. Cosa “tuo”? Non qualcosa, ma qualcuno: “io tuo”. Continua