Lo scandalo della povertà

Ho un amico, si chiama Mustafa. Sta alla porta laterale della chiesa a mendicare, ma soprattutto a donare la cordialità che a noi, che stiamo oltre la porta, manca sempre un po’. Non mi chiede mai nulla, ma l’altro giorno gli è scappato di dire che non aveva soldi in tasca per qualcosa di caldo. Gli ho offerto volentieri la colazione e lui mi ha guardato commosso: «vera ricchezza non è questa, ma la nostra amicizia». Mi ha abbracciato e baciato. E ho capito che finché ci sarà un povero, ci sarà il Cristianesimo: la povertà non è anzitutto un problema da risolvere, ma un Vangelo da ascoltare. Continua