Non è un errore

A volte si soffre per errore, è vero, ma non è mai un errore la sofferenza. Puoi aver sbagliato e, allora, la sofferenza ti mette di fronte al tuo errore, senza condannarti; qualcuno può aver sbagliato con te, allora la sofferenza ti mette di fronte alla povertà del fratello, chiedendoti di non condannarlo. E poi ci sono quelle sofferenze, che non sono imputabili né a te, né a nessun altro; qui ti è chiesto un salto nel buio, perché sei di fronte al mistero ma, fidati, nemmeno questo è un errore. La sofferenza, qualunque sofferenza, ti spoglia e a volte ti mette di fronte al bruciore della rabbia, a volte ti espone al gelo del tuo niente, altre volte ancora ti immerge nell’oscurità di ciò che è al di là di te. E l’unica cosa che ti è chiesta è di non pensare mai che sia un errore.

#scrivimisulcuore

+ Vangelo di San Matteo

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

[Mt 17,10-13]