Benvenuto nel Regno

Forse si poteva installare un antivirus migliore, no? Si poteva armare una difesa impenetrabile, alzare un muro invalicabile, votare una legge non aggirabile. Eppure è andata diversamente: il Regno è in mano ai violenti. Ma non doveva essere Regno di pace? Non doveva essere la casa sicura per i suoi, per quelli che gli appartengono? Non doveva essere geografia di giustizia? Ed è così, ma sui termini merita intendersi: qui, nel Regno, la pace non si difende, ma si soffre e si offre; l’appartenenza non è un diritto da conservare, ma un dono da condividere; la giustizia non è un tribunale cui presentarsi, ma il presentarsi come amico. Benvenuto nel Regno, benvenuto in quel tratto di storia che, come profezia, non è altro dal mondo, ma è per l’altro nel mondo.

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+ Vangelo di San Matteo

In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

[Mt 11,11-15]