Invito

Il Salmo 95(94), detto grande invitatorio, è un inno di grande sapore deuteronomistico: è l’invito ad ordinare la vita secondo quella Legge, che chiede di diventare regola. Perché non c’è altro invito che conti, se non quello che apra ogni tuo giorno alla Presenza che salva.

La preghiera è un caso molto serio della nostra vita soltanto se è fatta bene, ossia se è vissuta da noi come l’esodo capace di farci uscire dalle nostre prigionie. Se invece è soltanto ascolto di noi stessi (e non di Dio), essa rischia di restare una ripetizione ossessiva dei nostri problemi e, allora, credendo di pregare, noi ci faremmo, in realtà, solo del male. È perciò molto importante tenere disciplinata la nostra preghiera perché essa sia ascolto di Dio e non chiacchiera nostra. «Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate» (Mt 6.7-8). «Uscite ed ascoltate». Nella giornata, che abbiamo davanti, dobbiamo entrare nel luogo creato da Dio, nel tempio che è la storia creata da Lui.

[Ermenegildo Manicardo]